Cosmetici e perturbatori endocrini: quello che (quasi) nessuno ti dice

  • By haloscosmetics
  • Giugno 19, 2025
  • Consigli

La pelle è un confine vivo tra noi e il mondo.

Protegge, filtra, comunica. Ma è anche permeabile, e ciò che applichiamo quotidianamente — come creme, sieri, detergenti o make-up — può entrare in contatto diretto con il nostro equilibrio ormonale.

Stiamo parlando dei perturbatori endocrini (o ED – endocrine disruptors):

sostanze chimiche capaci di interferire con il sistema endocrino umano e animale, mimando o bloccando l’azione degli ormoni naturali.

Cos’è un perturbatore endocrino?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS):

“Un perturbatore endocrino è una sostanza esogena o una miscela che altera le funzioni del sistema endocrino e può avere effetti negativi sulla salute dell’organismo o della sua progenie.”

In termini semplici:

🔹 Si tratta di molecole che imitano gli ormoni naturali del nostro corpo

🔹 Possono disturbare comunicazioni biochimiche fondamentali

🔹 Agiscono anche a dosi molto basse, in modo cronico e silenzioso

Dove si trovano nei cosmetici?

Molti prodotti per la cura personale possono contenere ingredienti riconosciuti o sospettati come interferenti endocrini.

Ecco i principali esempi:

Parabeni: conservanti comuni in creme, lozioni, shampoo

Triclosan: antibatterico in dentifrici, detergenti, saponi

Ftalati: usati per fissare fragranze in profumi, balsami e prodotti leave-on

Filtri solari chimici: come Oxybenzone, Octinoxate, Homosalate, usati in creme viso, make-up, solari

Alchilfenoli: agenti schiumogeni ed emulsionanti presenti in detergenti

Alcuni di questi composti sono ancora ammessi in concentrazioni regolamentate, ma l’esposizione combinata e quotidiana solleva sempre più interrogativi nella comunità scientifica.

Come agiscono?

I perturbatori endocrini non sono tossici nel senso classico (come un veleno acuto), ma agiscono su sistemi ormonali estremamente sensibili e regolati da microdosi.

Possono:

Mimare ormoni naturali, come gli estrogeni

Bloccare i recettori ormonali (es. tiroidei)

Interferire con la sintesi, il trasporto e la degradazione degli ormoni

Non servono alte dosi: la frequenza, la durata e il momento della vita in cui si è esposti sono fattori determinanti.

Quali sono gli effetti possibili?

L’esposizione prolungata e cumulativa può contribuire a modulare o alterare funzioni ormonali, soprattutto in fasi sensibili della vita (gravidanza, infanzia, adolescenza).

La ricerca ha evidenziato possibili correlazioni, non sempre causali, con:

Squilibri ormonali (alterazioni del ciclo, pubertà precoce, disturbi tiroidei)

Ridotta fertilità o qualità dello sperma

Modulazione del rischio in tumori ormono-dipendenti (mammella, prostata, ovaio)

Effetti neurologici precoci: ritardi cognitivi legati all’esposizione prenatale

Metabolismo alterato: alcuni ED sono “obesogeni”, cioè influenzano il bilancio energetico

⚠️Importante: molti studi sono ancora in corso. Non tutti gli effetti sono conclusivi, ma la precauzione è una buona pratica soprattutto in ambito cosmetico, dove la pelle è il primo veicolo di assorbimento.

Classificazione aggiornata (UE)

L’Unione Europea ha classificato gli interferenti endocrini in tre categorie:

Certi: sostanze con studi su organismi viventi che dimostrano effetti endocrini

Probabili: sostanze testate in vitro con risultati indicativi

Non confermati: insufficienti dati disponibili

Attualmente, sono oltre 190 le sostanze nella categoria 1 (con effetti dimostrati).

Purtroppo la classificazione non è armonizzata a livello globale, e molte sostanze sospette sono ancora legali in diversi Paesi o settori.

Come proteggersi nella scelta dei cosmetici?

Ecco 5 buone pratiche per una beauty routine più sicura:

Leggi l’INCI: i nomi degli ingredienti rivelano molto (leggi il nostro articolo “Leggere l’INCI non basta…”

Evita prodotti con parabeni, ftalati e filtri UV controversi

Preferisci cosmetici certificati o con claim trasparenti e verificabili

Riduci i prodotti leave-on profumati (creme profumate, deodoranti)

Scegli brand che investono in ricerca e formulazione etica

La differenza tra naturale e sicuro

Attenzione al fraintendimento comune:

“Naturale” non significa sempre “sicuro”

“Chimico” non significa sempre “nocivo”

La vera sicurezza sta nella formulazione intelligente, trasparente e sinergica.

Serve consapevolezza

I perturbatori endocrini non sono “il male assoluto”, ma una sfida scientifica e regolatoria che richiede consapevolezza e responsabilità.

Ogni scelta — da produttore, consumatore o professionista — può fare la differenza.

Impariamo a leggere le etichette.

Facciamo scelte informate.

Pretendiamo chiarezza, non promesse vaghe

Fonti scientifiche e istituzionali

OMS & UNEP – Interferenti endocrini e salute pubblica

https://www.who.int/publications/i/item/9789241505031

ECHA – European Chemicals Agency (EU)

https://echa.europa.eu/it/hot-topics/endocrine-disruptors

AIRC – Interferenti endocrini e rischio oncologico

https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/interferenti-endocrini

Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism –Review on endocrine-disrupting chemicals and reproductive health 

EU Commission – Chemicals Strategy for Sustainability

https://ec.europa.eu/environment/strategy/chemicals-strategy_en

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